di Dean DeBlois — USA, Gran Bretagna, 2025, 125 minuti
Avventura, Commedia, Fantasy
Con Julian Dennison, Bronwyn James, Harry Trevaldwyn, Gerard Butler, Nico Parker.
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Trama
Sulla selvaggia isola di Berk, dove vichinghi e draghi sono stati acerrimi nemici per generazioni, Hiccup è diverso dagli altri. Figlio geniale ma sottovalutato dal capo Stoick l'Immenso, Hiccup sfida secoli di tradizione stringendo un'insolita amicizia con Sdentato, un temibile drago Furia Buia. Questo legame inaspettato rivela la vera natura dei draghi, mettendo in discussione le fondamenta stesse della società vichinga.
Recensione
Primo film in live-action che Dreamworks realizza da un suo felice prototipo di animazione, Dragon Trainer ne ricalca filologicamente storia, atmosfere, sceneggiatura e dialoghi.
Nel dibattito pubblico ha ormai preso piede un certo timore - fomentato anche mediaticamente - delle conseguenze apocalittiche che i programmi di Intelligenza Artificiale possano avere sul mondo del cinema. Mentre non stupisce che si possa realizzare un film fotocopiato da un altro in cui cambia solo, in parte, il 'formato', da animazione a cosiddetta live-action (in cui peraltro è difficile stabilire l'apporto 'umano' dal momento che la CGI è onnipresente). È questa una piccola annotazione per mostrare come certe paure delle nuove tecnologie siano infondate perché sempre al servizio del cinema, proprio come le immagini generate, ormai da moltissimi anni, dalla computer grafica.
Così, copiando la linea editoriale di Disney che da tempo programma la trasformazione di tutti i suoi classici di animazione in film in live-action, anche Dreamworks, titolare di altrettante importanti "proprietà intellettuali", ha iniziato con il suo franchiste Dragon Trainer composto da tre film con il remake del primo del 2010 diretto da Chris Sanders e Dean DeBlois. L'aspetto peculiare di questo progetto, rispetto ai Disney, è che in cabina di regia siede proprio l'autore del primo, Dean DeBlois, qui in solitaria anche per la sceneggiatura perché Chris Sanders è reduce dal successo dell'animato Il robot selvaggio (i due in coppia sono i registi pure del primo Lilo&Stitch del 2002 oggi campione d'incassi con il remake in live-action).
Dean DeBlois dunque firma completamente, anche come produttore, questo remake che convince pienamente nel suo essere un'opera che comunque riflette ontologicamente su se stessa, immaginando nuovi spettatori, in un'operazione di filologia e di recupero da un'opera a un'altra realizzata dallo stesso regista che ne ha voluto conservare e preservare l'autenticità.